Dopo non aver ottenuto il primo posto nella fase a gironi, nonostante il match-point da poter sfruttare nel match interno contro la Real Sociedad, l’Inter ha pescato l’Atletico Madrid. Alcuni, non completamente a torto, hanno visto come “benevolo” questo sorteggio, dato che i nerazzurri potevano pescare club decisamente più ostici: dal Manchester City al Bayern Monaco, passando per Real Madrid, Arsenal o Barcellona.
Attenzione, però, a non sottovalutare i colchoneros, potenzialmente in grado di mettere in difficoltà la squadra di Simone Inzaghi. Un club abituato ormai da quindici anni a vivere da protagonista in ambito europeo, anche se gli ultimi anni, a differenza dei primi della sfolgorante attuale guida tecnica, non sono stati certo ricchi di soddisfazione come i primi.
Lo scorso anno, ad esempio, la squadra si è classificata ultima nel proprio raggruppamento di Champions non qualificandosi neppure per l’Europa League, trofeo che l’Atletico Madrid ha alzato al cielo ben tre volte nella sua gloriosa storia. Quest’anno, invece, la squadra ha dominato il proprio girone, cogliendo un meritato primo posto in un raggruppamento che comprendeva anche Lazio, Feyenoord e Celtic Glasgow.
La straordinaria annata del Cholo nell’Inter di Gigi Simoni
Ed il dominio colchoneros nel girone, ad onor del vero, va ben oltre il primo posto in classifica. L’Atletico Madrid, quindi, è tornata protagonista in ambito europeo e, pur rispettando l’Inter, crede di disporre delle giuste credenziali per poter sconfiggere gli attuali vice-campioni d’Europa. Le squadre del Cholo, d’altro canto, storicamente si esaltano nelle difficoltà, non di rado sono in grado di ribaltare il pronostico infiammando i propri tifosi, in particolar modo nelle gare interne al Wanda Metropolitano.
La perfetta simbiosi tra squadra, staff tecnico e tifosi è ben testimoniata da questo video sull’Atletico Madrid, dove alcuni giocatori parlano dei sacrifici fatti per diventare dei protagonisti assoluti in ambito calcistico. E nella Madrid colchonera, la parola “sacrificio” ben si sposa col protagonista assoluto della storia dell’Atleti: Diego Pablo Simeone, l’uomo che ha consentito all’Atletico di diventare una squadra di fama internazionale, uscendo da un periodo assai cupo durato quasi tre lustri contraddistinto da alti (pochi) e bassi (molti),
Per il tecnico argentino non sarà un match come gli altri. Negli anni ‘90, quando era dei centrocampisti più tignosi nel panorama calcistico internazionale, con una innata capacità d’inserimento che gli ha consentito di mettere a segno anche svariati goal, Simeone è stato uno dei protagonisti dell’Inter di Gigi Simoni, squadra restata nella storia per la presenza di Ronaldo “Il fenomeno” e per aver vinto nettamente la Coppa Uefa 1998.
L’addio forzato ai nerazzurri nell’ambito dell’affare Vieri
Il feeling tra il popolo nerazzurro e il tecnico di Buenos Aires è ancora vivo, anche perchè il Cholo fu “costretto” a salutare i nerazzuri – contro la sua volontà – per una decisione presa dalla società all’epoca guidata da Massimo Moratti, inserito nel miliardario scambio che portò Bobo Vieri ad indossare la maglia della Beneamata (Simeone + 75 miliardi alla Lazio, per un’operazione complessiva che sfiorò i 100 miliardi del vecchio conio).
Il tecnico argentino, nel passato, non ha mai nascosto il desiderio di poter sedere un giorno sulla panchina nerazzurra, nonostante abbia sempre dichiarato a chiare lettere come l’Atletico Madrid resti la sua priorità. E con uno stipendio da 34 milioni all’anno, che ne fanno l’allenatore più pagato al mondo, non è possibile dargli torto. Dopo aver sfidato la Lazio nei gironi, il Cholo, ora, si troverà difronte nuovamente il suo passato italiano, non dimenticando che l’avventura nel Belpaese iniziò, nei primi anni ‘90, vestendo per un biennio la casacca del Pisa di Romeo Anconetani (la seconda stagione addirittura in Serie B).
Spulciando le analisi, le statistiche e quanto dichiarato dai maggiori esperti che seguono le ultime previsioni e pronostici legati alle scommesse sportive, la sfida tra biancorossi e nerazzurri è la più equilibrata degli ottavi di finale di Champions League, con la squadra di Simone Inzaghi leggermente favorita sulla carta. Giocare il return-match al Wanda Metropolitano, fin qui autentico fortino della squadra di Madrid, potrebbe annullare questo piccolo vantaggio: vincere a San Siro, possibilmente con più di un goal di scarto, sarà fondamentale per vivere con meno tensione la gara di ritorno.