Salute

Attenzione, ecco cosa accade a bere la candeggina: “Pazzesco!”

La maggior parte delle ingestioni di acidi come la candeggina, la possiamo osservare nei bambini piccoli. Difatti, tali sono normalmente ingestioni occasionali di minuscole misure e sono quasi sempre benigne.

Negli adulti, ingestione di caustici sono ingestioni alquanto intenzionali di grandi misure di persone suicide che sono in rischio di vita. Le fonti più ripetute di acidi racchiudono disgorganti liquidi e solidi e anticalcare per gli ospedalieri.

I prodotti industriali solitamente sono più raggruppati dei prodotti domestici e di conseguenza tendono a essere più nocivi. Quelli solidi determinano ustioni alle prime vie digestive, limitandone la successiva ingestione e determinando lesioni individuate.

Attenzione, ecco cosa accade a bere la candeggina: “Pazzesco!”

Siccome le preparazioni liquide non fanno parte vengono più agevolmente ingerite grandi misure con lesioni più spandé. I liquidi possono a loro volta essere inspirati, determinando lesioni a livello delle vie aeree sovrastanti.

I sintomi primari dell’ingestione acida contengono la scialorrea e la disfagia. Nei casi più gravi, appaiono subito dolore, vomito e qualche volta sanguinamento a livello del cavo orale, della faringe, del torace o dell’addome.

Le bruciature delle vie aeree originano tosse, tachipnea o stridore. Nel cavo orale è individuabile tessuto edematoso ed eritematoso, Poi, però, i liquidi caustici possono non causare nessuna lesione nel cavo orale ma specificare gravi ustioni nel tratto gastrointestinale più in giù.

La perforazione esofagea determina mediastinite, con greve dolore toracico, tachicardia, febbre, tachipnea e shock. La foratura gastrica determina peritonite. La perforazione esofagea o gastrica si mostrano in un tempo che va da diverse ore fino a settimane dopo l’esposizione.

Dopo diverse settimane, si può accrescere stenosi esofagea, anche nella situazione di sintomi primari lievi e con proporzionata terapia. Le stenosi possono generare accorciamento o diminuzione esofageo, disfagia e fastidi della motilità. I sopravvissuti ad ingestioni di acidi sono a più elevato rischio di aumento di carcinoma esofageo.

Solitamente, l’ingestione di acidi e di alcali è esposta in maniera simile, con trattamento di supporto. La soluzione con latte o acqua è valida solo nei primi minuti dopo l’ingestione di una soluzione acida, ma la diluizione ritardata nel tempo può essere valida dopo ingestione di un solido corrosivo.

La diluizione va sfuggita nei pazienti che esibiscono nausea, scricchiolio dei denti, bava o allungamento addominale. Nella situazione, poi, di foratura esofagea o gastrica la terapia presume l’impiego di antibiotici e il provvedimento chirurgico.

Le stenosi, infine, sono guarite con dilatatori o, se pesanti o non responsive, con bypass esofageo con intromissione colica.

Cinzia Arienzo

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